(Trento)ore 21:17:00 del 12/11/2016 - Genere: Cronaca, Denunce, Salute
Ben l’ 83 per cento delle mele prodotte sono risultate contaminate da pesticidi di vario genere, tra cui bioaccumulabili i quali hanno impatti negativi sulla riproduzione agricola ma anche sull’uomo.
Esatto, avete capito bene!
A pubblicare i dati è stata Greenpeace che ha analizzato 126 campioni di mele, provenienti da vari supermercati di 11 paesi dell’ unione europea, Italia compresa. Ben l’ 83 per cento delle mele prodotte sono risultate contaminate da pesticidi di vario genere, tra cui bioaccumulabili i quali hanno impatti negativi sulla riproduzione agricola ma anche sull’uomo.
Fatto sta che nel 60 per cento di questi campioni sono state trovate due o più sostanze chimiche contemporaneamente. Mentre i test sulle mele biologiche non hanno evidenziato tracce di pesticidi dannosi per la nostra salute.
Una mela al giorno al toglie il medico di torno? Non in questo caso… Infatti sulle nostre tavole potrebbero esserci mele contaminate da sostanze tossiche.
Come si legge sul sito Panorama.it:
“In Italia le mele sono state acquistate presso le catene Auchan, Carrefour e Lidl e quelle biologiche al Naturasì.
Presso il supermercato Lidl oinvece, sono stati rintracciati tre pesticidi e la sostanza trovata più frequentemente è il THPI, un metabolita del fungicida captano.
In poche parole: dai campi finiscono direttamente nella nostra pancia, molte volte all’insaputa del consumatore, il quale crede di mangiare prodotti salutari.
Una volta si diceva: “una mela al giorno toglie il medico di torno”…In realtà, oggi, se mangi una di queste mele, ti serve il medico per curare tutte le conseguenze di un’intossicazione da pesticidi!
Sarà che i controlli sono poco presenti e quindi i coltivatori fanno un pò come vogliono, fatto sta che la nostra salute non è mai preservata e tutto questo è a causa dell’avidità nel guadagno!
Le mele analizzate sono state prodotte in diversi paesi dell’Europa tra cui: Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania,Italia, Olanda, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svizzera e state vendute nei supermercati dei rispettivi Paesi d’origine.
Quello che sciocca è che solamente il 17% dei prodotti analizzati è risultato privo di sostanze tossiche.